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Chi ha paura dei cespiti aziendali? Come gestire i beni ammortizzabili e abbandonare Excel

By 2 Novembre 2016 Luglio 29th, 2019 No Comments

Prima di iniziare, sai cosa sono i cespiti aziendali?
La prendo alla larga, partendo da una nozione dell’Art. 2555 del Codice Civile:
“L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.”
La definizione di “bene” include i beni mobili, immobili e immateriali che rientrano nel patrimonio aziendale, utilizzati per lo svolgimento dell’attività d’impresa per più esercizi contabili, e che quindi dispiegano la loro utilità nel tempo.
Nei lessici specialistici – giuridico, economico, finanziario – il bene aziendale può avere il sinonimo di bene ammortizzabile, bene strumentale, cespite.

Anche gli smartphone che hai appena acquistato per te, o i tuoi collaboratori, sono cespiti!
Ammettiamolo: la parola cespite porta sempre un po’ di scompiglio in azienda, se non delle vere e proprie seccature. Chi si occuperà della fattura, infatti, si dovrà porre non pochi interrogativi prima di registrare il documento contabile, tra cui:

  • Qual è la natura del bene e a quale categoria assegnarlo?
  • È un acquisto normale, oppure leasing o spese su beni di terzi?
  • Il bene è nuovo o usato?
  • Il costo è inferiore a € 516?
  • L’ammortamento civilistico e quello fiscale coincidono?
  • Il bene è ad uso promiscuo?

Come vedi sono tanti i fattori da tenere in considerazione, dettati dalla normativa civilistica e fiscale di riferimento.
Anche il concetto di tempo, a cui accennavo prima, amplifica la complessità di gestione dei beni, in quanto nel corso degli anni possono intervenire:

  • Acquisti\investimenti su beni già esistenti;
  • Dismissioni di beni esistenti (totali o parziali);
  • Variazioni della normativa civilistica e fiscale;
  • Agevolazioni fiscali (rivalutazioni e super-ammortamento, per citare alcuni esempi).

E non dimentichiamoci delle regole per il calcolo degli ammortamenti annuali!

Ti basta Excel?

In questo senso, Excel ti viene sempre in aiuto. È semplice elencare in un foglio di calcolo:
  • Colonna A: i cespiti acquistati
  • Colonna B: la data di acquisto
  • Colonna C: il valore di acquisto
  • Colonna D: la percentuale di ammortamento
  • Colonna E: quota di ammortamento calcolata Valore x Percentuale (C x E).

Sei d’accordo con me che questa gestione è semplice nella forma, ma anche nella sostanza:

  • Come raggruppare i beni per Natura e Tipologia?
  • Come differenziare le tipologie di calcolo degli ammortamenti?
  • Come recepire le novità fiscali?
  • Come adempiere agli obblighi previsti dalla normativa? (stampa registro beni ammortizzabili, prospetti per studi di settore\parametri)

Ancora più facile sarebbe lasciare la gestione dei cespiti in capo allo Studio di consulenza contabile e fiscale. Il commercialista sicuramente ha un software per la gestione dei tuoi beni, e può pensare lui agli aspetti burocratici, ma…

Sei sicuro che sia la soluzione migliore per la tua azienda?

La tendenza di oggi

Quello che ti posso raccontare, grazie alla mia esperienza diretta di collaborazione con le aziende, è una tendenza delle imprese a gestire “in house” i propri beni ammortizzabili.
Viene fatta un’opportuna valutazione, prima di sollevare dall’incarico il commercialista e abbandonare lo “storico” file Excel, e i vantaggi sono diversi:

  • Controllo dettagliato dei valori: dal bilancio hai una visione globale per categorie di beni, ma non per singolo cespite;
  • Gestione puntuale delle variazioni in corso d’anno, acquisti o dismissioni, senza dover passare allo studio i dati sulle registrazioni e le fotocopie delle fatture!
  • Gestione delle operazioni massive di rivalutazione o svalutazione, e recepimento delle novità normative, come l’applicazione del Super-Ammortamento;
  • Gestione della stampa Registro Beni Ammortizzabili e del Libro Inventari;
  • Calcolo automatico degli ammortamenti d’esercizio, e anche in corso d’anno! Pensa ad un Bilancio Gestionale (di un bimestre o trimestre), con quote di ammortamento calcolate automaticamente in proporzione ai giorni (ne ho parlato già in questo articolo).

Il valore aggiunto è evidente, ma come procedo?

Partiamo con ordine

Non devi diventare un esperto di fisco e sostituirti al commercialista: gli aspetti civilistici e fiscali li gestisce il software! E gli obblighi normativi sono semplici, e riguardano principalmente il Registro Beni Ammortizzabili e Libro Inventari (vedi qui se la cosa ti incuriosisce), e comunque chi lavora in ambito amministrativo li conosce già bene.
Con eSolver puoi fare così:

  1. Definisci le regole di ammortamento
Le categorie dei cespiti, le percentuali di ammortamento, e il collegamento col Sistema Contabile
  1. Riporta la situazione dei cespiti al 31/12/n
Il tuo foglio Excel è un’ottima base di partenza, che ti permetterà di importare nel sistema:
  • I dati, per creare un’Anagrafica Cespite per ogni bene, attivando caratteristiche specifiche del singolo cespite

 

  • I valori, costo di acquisto e fondo ammortamento alla data di ultimo calcolo ammortamenti

 

 

 

  1. Controlla la quadratura tra la Contabilità Generale e la Gestione Cespiti
Grazie al collegamento che hai creato in precedenza tra Categoria Cespite e Conti Contabili, puoi facilmente verificare i valori importati da un cruscotto di controllo

 

Con pochi passaggi puoi iniziare a gestire direttamente in azienda il patrimonio dei tuoi beni ammortizzabili.
Il software giusto per te esiste già, contattami per saperne di più.