Blog

Spesometro: quello che devi sapere per non sbagliare

By 23 Marzo 2016 Luglio 29th, 2019 No Comments

In questo articolo ti parlerò della Comunicazione Polivalente, quella che viene normalmente definita Spesometro. Lo faccio perché è un argomento che genera dubbi e confusione, ma che può essere gestito in modo semplice con i giusti riferimenti.

Questo è il periodo dell’anno in cui le aziende iniziano a ricevere richieste da parte dei propri commercialisti in merito a documentazione da produrre per lo Spesometro.

Ed ecco che al nostro servizio assistenza iniziano ad arrivare le domande più disparate da parte del personale amministrativo delle aziende, che viene messo in ansia dalle pressanti richieste dello studio: domande che, molto spesso, giungono a pochissimi giorni dalla scadenza.

Ma in Italia siamo fatti così! Innumerevoli scadenze fiscali a cui correre dietro, che si sommano al lavoro quotidiano, e va a finire sempre all’ultimo minuto con l’acqua alla gola.

In diverse occasioni mi capita di confrontarmi con persone che affrontano lo spesometro per la prima volta, o che non sanno bene di cosa si tratti: questo, oltre all’ansia, crea un’ulteriore confusione nella composizione dei dati e documenti da trasmettere allo studio.

Cos’è lo spesometro?

Il termine spesometro è riferito a tutte le spese che ciascuno di noi effettua ogni giorno. Un bel giorno l’Agenzia delle Entrate, impegnata nella lotta contro l’evasione fiscale, ha ben pensato che un controllo approfondito doveva partire dall’indagine di quanto ogni persona ‘spende’ quotidianamente per poi confrontare che la spesa non fosse superiore al guadagno.

Spesometro: come funziona

Logicamente era improponibile un controllo sulle singole spese di tutti giorni, pertanto l’Agenzia ha deciso di stabilire un tetto di spesa pari a 3.000 Euro più IVA per un singolo acquisto.
In pratica, tutte le transazioni superiori alla soglia indicata, devono essere comunicate all’Agenzia dell’Entrate con tanto di identificazione di chi ha effettuato la ‘spesa’.

I dati raccolti vengono confrontati con quanto segnalato attraverso la dichiarazione dei redditi e con gli altri dati presenti all’anagrafe tributaria. Si cercano, così, le differenze fra quanto effettivamente speso e quello che si indica per pagare le tasse, per vedere se chi compra orologi, diamanti e Porsche dichiara ufficialmente troppo poco per poterseli permettere.

Nessun dato viene chiesto direttamente ai contribuenti, ma del contribuente, aziende comprese, viene creato una sorta di identikit attraverso i dati incrociati.

Chi lo deve fare?

Rimango nel mio ambito di lavoro, ovvero le PMI italiane: senza entrare nel dettaglio, alla domanda chi lo deve fare, mi viene da dire: TUTTI.
Faccio prima ad elencare quali sono i soggetti esonerati dalla comunicazione: soggetti che si avvalgono del regime forfettario (ex art. 1, commi da 54° a 89), contribuenti (ex art. 27 commi 1 e 2, DL n. 98/2011), gli enti non commerciali che hanno optato per il regime forfettario (ez Legge n. 398/91)

Cosa viene comunicato all’Agenzia delle Entrate?

  • Dati anagrafici del contribuente (acquirente o committente)
  • Importi complessivi di ogni singola transazione
  • Data in cui è stata effettuata la transazione

 

Cosa la PMI non deve comunicare all’Agenzia delle Entrate?

Sono escluse da obbligo di comunicazione Spesometro le operazioni effettuate nel corso dell’anno che hanno riguardato:

  • Importazioni
  • Esportazioni: dirette, comprese le triangolazioni, di cui all’art.8 c.1 DPR 633/72
  • Cessioni di Beni e Prestazioni di Servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti black list
  • Operazioni fuori campo IVA
  • Operazioni già comunicate all’Anagrafe tributaria (per esempio, fornitura di energia elettrica, servizi di telefonia, contratti di assicurazione, fatture che accompagnano contratti di noleggio o leasing)

Scadenze spesometro: quando deve essere fatto

I termini per effettuare la trasmissione telematica sono:

  • Il 10 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, per i soggetti obbligati che effettuano la liquidazioneIVA mensile
  • Il 20 aprile dell’anno successivo a quello riferimento, per gli altri soggetti


Sanzioni spesometro: cosa rischi

Le sanzioni vanno da 258 a 2065 euro per chi non presenta la dichiarazione o lo fa con dati incompleti o non veritieri.C’è un anno di tempo per il ravvedimento, ma solo se non c’è ancora stata nessuna contestazione.

Come fare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate

Nella maggior parte dei casi è compito del consulente fiscale. Nella mia esperienza con le PMI è ridotto il numero di aziende che effettua la comunicazione in autonomia. In ogni caso, qualunque sia il soggetto che effettua la comunicazione, è evidente che per poter compilare i dati in modo corretto ed evitare di incorrere in sanzioni, è indispensabile l’utilizzo di un software gestionale in quanto la mole di informazioni da tracciare è sostanziosa! Giusto per dare un’idea ecco come è composta la comunicazione.

I quadri dello spesometro

​Non si tratta di dipinti artistici ma di ciascuna singola sezione della Comunicazione Polivalente.
La comunicazione si compone di numerosi quadri da compilare alternativamente a seconda che si opti per la forma analitica o per quella aggregata. I primi quadri raccolgono informazioni aggregate

  • Quadro FA – operazioni documentata da fattura esposte in forma aggregata
  • Quadro SA – operazioni senza fattura esposte in forma aggregata
  • Quadro BL – operazioni con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in paesi con fiscalità privilegiata – operazioni con soggetti non residenti in forma aggregata – acquisti da non residenti in forma aggregata.

I rimanenti quadri raccolgono informazioni analitiche (un unico record per documento):

  • Quadro FE – Fatture emesse/documenti riepilogativi
  • Quadro FR – Fatture ricevute/documenti riepilogativi
  • Quadro DF – Operazioni senza emissione della fattura
  • Quadro NE – Note di variazione emesse
  • Quadro NR – Note di variazione ricevute
  • Quadro FN – Operazioni con non residenti
  • Quadro SE – Acquisti da non residenti – acquisti da operatori residenti nella Repubblica di San Marino
  • Quadro TU – Operazioni da comunicare ai sensi dell’art. 2 c. 6 DL 16/2012 convertito con modificazioni dalla L. 44/2012.

Inoltre, in base ai diversi Quadri, è richiesta l’indicazione di alcune informazioni aggiuntive.

  • Fatture di vendita rilevanti per la gestione dei Beni Usati (Quadri FE/FR)
  • Fatture in Reverse Charge (Quadro FR)
  • Autofatture (Quadri FE/FR)
  • Documenti riepilogativi (Quadri FE/FR)
  • Operazioni di Noleggio: tipologia di noleggio (Quadri FE/FN)

 

Software spesometro: come uscire dal labirinto della burocrazia

Ne consegue che il Software gestionale utilizzato in azienda, per facilitare il lavoro di comunicazione deve prevedere una corretta parametrizzazione di tutte le informazioni utili per la compilazione dei dati.
I software gestionali Sistemi, consentono di arrivare fino alla creazione in autonomia da parte dell’azienda del file telematico della Comunicazione, o all’esportazione di un file perfettamente compilato che consente in pochi passi allo studio che utilizza la procedura Profis di acquisire tutte le informazioni complete per la comunicazione.

Grazie all’utilizzo del componente di Sistema Contabile, anche  l’utente meno esperto, è guidato nelle attività contabili con la garanzia di un’integrazione efficace e sempre aggiornata alle normative vigenti.

P.S. Gestire in modo semplice e preciso la Comunicazione Polivalente è possibile e i software Sistemi sono lo strumento che utilizziamo per aiutare ogni anno più di 200 aziende. Conoscere nei dettagli come potremmo semplificare anche il tuo lavoro è facile: CONTATTACI oggi stesso senza impegno.